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martedì 9 novembre 2010

Etn,che cosa sono??

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Quotati i primi Exchange traded notes a Francoforte. Resta il nodo fiscale.
In dicembre Barclays Capital, divisione investment banking di Barclays Bank, ha annunciato il lancio dei primi due Exchange traded notes iPath europei. I due strumenti, ovvero l’Etn iPath S&P 500 VIX Short-Term Futures e l’iPath S&P 500 VIX Mid-Term Futures, consentono agli investitori un’esposizione sulla volatilità dei mercati. Sono stati quotati sulla Borsa di Francoforte (XETRA) e sono accessibili agli investitori italiani, tedeschi e britannici.

Ma cosa sono esattamente gli Exchange traded notes? Gli Etn sono stati lanciati per la prima volta negli Stati Uniti nel 2006 e sono stati ideati per consentire agli investitori di condividere i ritorni degli indici, al netto di una commissione d’investimento. Uguali agli Etf quindi? Non proprio. Non si tratta di titoli azionari o fondi indicizzati; non fruttano interessi e non distribuiscono cedole o dividendi. Gli Etn, infatti, anzichè raggruppare in un paniere stabilito certe azioni o bond, come avviene negli Etf, sono in pratica dei contenitori di obbligazioni strutturate.

Questo ha una conseguenza non marginale: mentre chi sottoscrive un Etf diventa propietario di azioni o bond, i sottoscrittori degli Etn diventano creditori della banca emittente, esponendosi così al rischio di controparte. Quindi, nel peggior scenario possibile, se Barclays dovesse fallire, non ci sarebbe nessun rimborso, visto che il capitale non è garantito. Perciò si possono considerare gli Etn degli strumenti facenti parte della stessa famiglia di Etf e di Etc, ma con un grado di complessità (e quindi anche di rischio) leggermente superiore.

Negli Stati Uniti, dove sono nati, il nodo che resta da sciogliere è quello fiscale. Gli Etn, infatti, godono di un trattamento fiscale favorevole rispetto a Etf ed Etc. La situazione cambierà probabilmente presto, visto la diffusione di questi strumenti. Secondo il Wall Street Journal la Commissione Finanza della Camera di Washington sta infatti valutando se sia giusto l’esistenza di questo vantaggio competitivo.




Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
www.lamiaeconomia.com

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